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Il Sole 24 Ore
23/06/2024Il Sole 24 Ore
LA BOLOGNA DEI LUMI risplende al museo di ajaccio
Bellezze nell’isola

Il Museo Fesch di Ajaccio – vicino al terminal dei traghetti – vanta la più grande raccolta di Francia di dipinti italiani, dopo quella del Louvre di Parigi; per intenderci tra i capolavori ci sono una Madonna di Botticelli e un Ritratto di Tiziano. Fu fondato dal cardinale Joseph Fesch (1763 - 1839), nominato ambasciatore di Francia presso la Santa Sede nel 1803; era zio materno di Napoleone Bonaparte e divenne ricco e potente grazie alla Campagna d’Italia del nipote. Sopravvisse al crollo del bonapartismo schierandosi con Papa Pio VII e per il resto della sua vita si dedicò al collezionismo raccogliendo circa 16mila dipinti antichi. La decima parte di questi forma oggi il nucleo originario del Museo Fesch; sono soprattutto capolavori di maestri del XVII e XVIII secolo, oltre a mobili, oreficerie e arredi liturgici.
Riaperto al pubblico nel 2010 sotto la direzione di Philippe Costamagna, il museo organizza ogni estate una mostra di caratura scientifica, che prende spunto dai capolavori in collezione per collocarli nell’ambiente artistico di provenienza, indagandone il rapporto con la cultura e i gusti del cardinale. Dopo gli affondi sulla pittura tra barocco e rococò a Venezia e Roma è ora la volta di Bologna nel secolo dei lumi. L’esposizione «Bologne au siècle des Lumières. Art et science, entre réalité et théâtre», in corso fino al 30 settembre, è realizzata con l’Università di Bologna e il sostegno di CARISBO.
Le opere esposte accendono i riflettori sulla stagione pittorica che fiorì a Bologna dopo il secolo d’oro di Carracci, Reni e Guercino; è un periodo poco conosciuto, dominato dal ruolo che ebbe in città l’Accademia Clementina almeno fino all’arrivo, nel 1796, delle truppe napoleoniche che sostituirono la pontificia Accademia con l’Accademia di Belle Arti e misero le basi per la nascita della moderna Pinacoteca. In mostra si potranno conoscere meglio autori come Benedetto Gennari, nipote di Guercino, Giovanni Gioseffo dal Sole, Carlo Cignani, principe a vita della Clementina ed esponente di un classicismo che ricorda Correggio. Ma anche scoprire le terrecotte di Giuseppe Maria Mazza, i disegni dei Gandolfi, le scenografie di Vittorio Maria Bigari e soprattutto due geniali pittori come Donato Creti e Giuseppe Maria Crespi e la loro irriducibile rivalità.
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