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Il Sole 24 Ore

28/09/2024

Il Sole 24 Ore

La polizza è l’ideale per destinare le somme fuori dall’asse ereditario

La polizza è da sempre la soluzione più utilizzata da chi vuole destinare delle somme di denaro a persone fuori dall’asse ereditario in caso di successione.

Il classico caso da manuale è l’amante, ma ci sono anche le circostanze in cui si vuole lasciare qualcosa a persone che magari hanno avuto un ruolo importante nella propria vita e che rischiano di restare senza alcun bene o risorsa una volta che gli eredi legittimi si presentano a bussare alla porta.

Uno dei casi più recenti e noti è la triste vicenda dell’insuperabile Lucio Dalla e del suo compagno di vita che alla morte del cantante è stato estromesso dagli eredi legittimi.Con la polizza, destinata a un beneficiario ben indicato nel contratto (che si può cambiare in qualsiasi momento), questo rischio non si corre e si può anche beneficiare della riservatezza dello strumento, non essendoci l’obbligo di rendere la dazione pubblica.

Il vantaggio della polizza non è però solo questo. Gli importi liquidati sono esenti da tassa di successione (anche per i non parenti) e sono impignorabili e insequestrabili, anche se su queste due ultime caratteristiche alcune sentenze sono intervenute negli ultimi anni mettendo in discussione questi concetti,soprattutto in presenza di polizze marcatamente finanziarie (tipicamente le unit linked).

Inoltre anche in caso di passaggio successorio tradizionale, senza segreti, la polizza garantisce una certa celerità nell’erogazione delle somme agli eredi che invece spesso sono costretti ad attendere mesi, se non anni, per la chiusura della successione che porta alla divisione materiale dei beni e della liquidità.

In circa 30 giorni, se tutto fila liscio, con la polizza si può ottenere la liquidazione della somma assicurata che molto spesso viene utilizzata anche per pagare le imposte di successione o le prime spese per la famiglia superstite in attesa che arrivino i fondi sbloccati dalla banca.

Naturalmente quando si sceglie una polizza come veicolo di successione (investendo in sostanza ingenti capitali) per risparmiare le tasse bisogna valutarne i costi annui in quanto i veicoli assicurativi (soprattutto quelli destinati al pubblico retail) possono avere costi annui molto elevati (anche oltre il 3%-4% in termini di reduction in yield) che su più anni ne inficiano l’utilità: spesso conviene pagare le tasse successorie previste (massimo 8%) soprattutto se i prodotti assicurativi vengono tenuti per più anni. Tra l’altro va ricordato che i titoli di Stato ed equiparati sono esenti da tasse di successione anche quando il passaggio esce dall’asse ereditario.

Non esistono però solo le polizze d’investimento quando si deve pianificare la propria successione.

La soluzione più utile per chi vuole mettere al sicuro i suoi cari (in tutti i periodi della vita) è infatti una polizza temporanea caso morte che, a fronte del pagamento di una somma annuale, fornisce una copertura dalla premorienza con l’erogazione di un capitale in caso del triste evento, cifra che dipende ovviamente dal premio pagato il quale, a sua volta, dipende dall’età dell’assicurato.

Si tratta di uno strumento molto utile per proteggere il proprio capitale umano, ossia la capacità di generare reddito per la propria famiglia. È indispensabile in particolare per chi è l’unico soggetto a produrre reddito e per chi ha figli ancora in fase di formazione scolastica. La Tcm è un must anche per chi ha dei finanziamenti in corso (mutui in particolare). Analogamente esistono anche coperture in caso di invalidità o malattia sicuramente valide per i lavoratori autonomi e i professionisti che non vengono supportati da Inps o altre coperture pubbliche.

Infine una raccomandazione. In caso di stipula della polizza è sempre bene comunicarne l’esistenza a un soggetto fidato, l’ideale sarebbe farlo sapere allo stesso beneficiario. In questo modo in caso di evento negativo ci sarà la possibilità di richiedere il capitale assicurato alla compagnia.

Non sempre i beneficiari sono a conoscenza della polizza e per questo Ania, l’associazione delle compagnie assicurative, ha messo a punto il servizio “Ricerca Polizze vita” che si può raggiunger online.

In passato infatti ci sono stati migliaia di casi di polizze non incassate: le cosiddette polizze dormienti poi risvegliate grazie anche all’opera dell’Ivass, l’Authority di vigilanza assicurativa che ha ridestato ben milioni contratti dormienti.

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Federica Pezzatti



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