PRIMO PIANO

Il Sole 24 Ore

21/06/2024

Il Sole 24 Ore

Contro i veti sul 5G deroghe ai regolamenti comunali

ROMA

Il piano di emergenza del governo per salvare il progetto Italia 5G del Pnrr trova la sponda del Parlamento. Un emendamento al decreto legge coesione, approvato in commissione Bilancio al Senato, consente agli aggiudicatari (il raggruppamento Inwit-Tim-Vodafone) di installare le antenne - nelle “aree bianche” (a fallimento di mercato) oggetto dell’intervento - «anche in deroga ai regolamenti comunali previsti dalla legge quadro del 2001 sulla protezione dai campi elettromagnetici, sulla base della posizione dei pixel sul territorio nazionale come indicati dal bando di gara». L’emendamento, a firma dei senatori Liris e Nocco di Fratelli d’Italia, ha un limitato campo di applicazione secondo le prime stime dei tecnici, ma è comunque significativo perché risponde alla stessa logica che ha mosso il governo (si veda Il Sole-24 Ore del 0 maggio) a un intervento correttivo.

In particolare, per dribblare i veti posti da diversi Comuni all’installazione degli impianti 5G, il Dipartimento per la trasformazione digitale di Palazzo Chigi sta lavorando insieme alle aziende interessate a una parziale sostituzione delle aree, all’interno comunque dei medesimi ambiti geografici dei lotti aggiudicati. Nell’ultima relazione sul Pnrr, la Corte dei conti ha segnalato potenziali criticità per il progetto legate soprattutto ai dinieghi delle amministrazioni locali. I magistrati contabili hanno osservato che per quanto riguarda il “Piano Italia a 5G” (che vale complessivamente 1,07 miliardi) le criticità evidenziate dal Dipartimento per il digitale riguardano proprio gli interventi nelle aree a fallimento di mercato (valore 345,7 milioni ripartito in 6 lotti).

Al momento, stando a quanto risulta dai dati pubblicati dalla piattaforma Connetti.Italia, sono state completate ad aprile scorso il 13,85% delle 1.385 aree da coprire. Più aree possono insistere su un unico territorio comunale. Secondo alcune stime, resterebbero da coprire circa 600 comuni.

Tornando all’emendamento approvato in commissione al Senato, il testo fa riferimento all’obiettivo di «consentire il tempestivo raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale di cui al regolamento 2021/240 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 febbraio 2021, e al regolamento 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, fino al 31 dicembre 2026, per gli interventi del Piano “Italia 5G” di realizzazione di nuove infrastrutture di rete idonee a fornire servizi radiomobili con velocità di trasmissione di almeno 150 megabit al secondo in downlink e 30 megabit al secondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Per poter sfogliare questo e gli altri articoli di Il Sole 24 Ore scarica l'applicazione sul tuo smartphone o sul tuo tablet dallo store